5 Ottobre 2024
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Reggio, Emergenza Locazioni: Ennesimo appello delle associazioni dell’inquilinato

Le Associazioni dell’inquilinato : ANIA e CONIA e della proprietà: UPPI , FEDERPROPRIETA’ e CONFABITARE della Città Metropolitana di Reggio Calabria ribadiscono forte preoccupazione per le stime economiche, annunciate da importanti organismi e istituzioni quali il Fondo Monetario Internazionale, l’Istat , Bankitalia, l’Ufficio parlamentare di Bilancio e la Commissione europea, circa il crollo del Pil italiano intorno al 9% nel 2020 con Bankitalia che, nei giorni scorsi, ha ipotizzato addirittura un Pil negativo del 13% per l’anno in corso.

Da ultimo, segnaliamo i dati reali e ufficiali, purtroppo negativi, diffusi dall’ISTAT con il Pil italiano nel I trimestre 2020 – 5,3% rispetto al trimestre precedente e – 5,4% in termini tendenziali, produzione industriale a marzo 2020 – 28,4% rispetto a febbraio e – 8,4% nel I trimestre 2020 rispetto al trimestre precedente.

I consumi delle vendite al dettaglio, continua l’ISTAT, nel mese di marzo 2020 sono crollate del 20,5% in valore e del 21,3% in volume rispetto al mese di febbraio e l’impatto economico derivante dalla pandemia è “profondo ed esteso”. Il II trimestre del 2020 ,in pieno lockdown, si preannuncia ancora più negativo in termini economici e sociali.

Di fronte a questi numeri impietosi, il Mezzogiorno e la Calabria, in particolare, hanno subito e subiranno uno shock economico, senza precedenti nella storia, che potrebbe travolgere il tessuto sociale, economico e produttivo già di per se’precario e debole con rischi concreti di tensioni e disordini sociali e con il pericolo di infiltrazioni ancora più invasive da parte della Ndrangheta nella società e nell’economia calabrese.

I dati diffusi dal MEF sui redditi 2018 vedono la Calabria all’ultimo posto con un reddito medio pari a 15.430,00 euro e una indagine condotta da mUp Researche e Norstat , per “Facile.it”, ci dice che nella nostra Regione, a causa dell’emergenza sanitaria covid 19 , 74,5 mila famiglie hanno perso il 100% delle entrate e 63 mila nuclei familiari hanno visto sparire il 50% del proprio reddito.

Eurostat , inoltre , ha certificato per la Calabria un tasso di disoccupazione , fra le persone di età compresa tra i 15 e i 74 anni , pari al 21% nel 2019 , il più alto su 239 regioni analizzate. Secondo una stima di Coldiretti, pubblicata a fine marzo, in Calabria sono quasi 283 mila le persone che hanno bisogno di un aiuto alimentare e anche la Caritas regionale, in merito all’emergenza post pandemia, ha definito la nostra Regione “una bomba sociale difficile da disinnescare e da gestire”.

Questo cataclisma colpisce pesantemente anche il mercato immobiliare e il mondo delle locazioni sia ad uso abitativo che commerciale con i proprietari e gli inquilini che rischiano il tracollo economico e finanziario. Siamo di fronte ad una grave e drammatica emergenza casa dove famiglie, artigiani, commercianti, esercenti e professionisti, trovandosi in una situazione di grave difficoltà economica e facendo i conti con il crollo del potere di acquisto e dei consumi, non riescono ad onorare il pagamento dei fitti per gli immobili locati.

Per queste ragioni, le Associazioni dell’inquilinato e della proprietà rivolgono, per l’ennesima volta, un appello al Presidente del Consiglio regionale della Calabria e a tutti i Gruppi consiliari di maggioranza e opposizione perché, nella seduta odierna, possa essere finalmente discussa la Mozione, depositata dal Gruppo consiliare del Partito Democratico e già richiamata e inserita all’ordine del giorno nella seduta della massima assise calabrese del 27 aprile 2020, avente ad oggetto l’adozione di misure emergenziali di sostegno alle locazioni immobiliari ad uso abitativo e commerciale.

Occorre fare presto e ci auguriamo che anche la Regione Calabria possa mettere in campo provvedimenti concreti in termini di aiuti economici, in favore di famiglie, artigiani, commercianti, esercenti e professionisti, finalizzati al pagamento dei canoni di fitto ad integrazione delle misure già messe in campo dal Governo e dal Parlamento con i Decreti “Cura Italia” e “Rilancio. Se non si aiuta il sistema economico e produttivo calabrese, anche sotto questo aspetto, migliaia di piccole e piccolissime imprese rischiano di morire per sempre e i danni saranno ancora più pesanti dal punto di vista economico, sociale ed occupazionale per la nostra regione.

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